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Un disegno di legge vuole introdurre il reato di stupro di guerra

Una giovane donna prigioniera di guerra

A presentarlo è l’avvocata Susanna Donatella Campione, senatrice di Fratelli d’Italia e componente della Commissione bicamerale su femminicidio e violenza di genere.

Lo stupro è a tutti gli effetti uno strumento di guerra, a volte perfino più efficace dell’uccisione dei soldati avversari. Susanna Donatella Campione, avvocata, giornalista e senatrice di Fratelli d’Italia, ha presentato un disegno di legge che configura il reato di stupro come strumento di guerra nell’ordinamento italiano. Ad annunciarlo è lei stessa nel corso della presentazione al Senato del libro Avvocati di guerra – Storie e testimonianze da Ucraina e Russia di Gennaro Grimolizzi.

Reato di stupro di guerra: presentato Ddl

Campione fa parte della Commissione bicamerale su femminicidio e violenza di genere ed è particolarmente sensibile al tema degli stupri e degli abusi ai danni delle donne. “In epoca contemporanea la violenza sessuale perpetrata nei confronti delle donne nei conflitti bellici ha indubbiamente registrato una mutazione sostanziale – spiega la senatrice di FdI –, diventando parte intenzionale e consapevole di un più vasto progetto di annientamento del nemico, con l’obiettivo di distruggerne ogni aspetto materiale e spirituale. Un bieco intento che ha trasformato i loro corpi da bottino di guerra in teatro di guerra, in una drammatica evoluzione”.

Le donne vittime di stupri in contesti di conflitti armati sono in drammatico aumento. Vittime dell’orrore della violenza e della vergogna a cui sono spesso condannate, continuano a subire traumi nei fronti aperti in tutto il mondo, da quello russo-ucraino a quello israelo-palestinese. Soltanto negli ultimi anni, grazie al lavoro degli organi di giustizia internazionali, le violenze sessuali in teatri di guerra sono stati riconosciuti come armi per l’annientamento degli avversari.

Una mano a difesa delle donne
Iter abbreviato e bipartisan per il Ddl sul reato di stupro di guerra

L’adozione di provvedimenti normativi domestici per il recepimento del diritto penale internazionale – sottolinea Campione – muove da una valutazione complessiva dell’esigenza di adattamento dell’ordinamento italiano al diritto internazionale in tema di crimini internazionali”. Un percorso cominciato negli anni Novanta con la guerra nella ex Jugoslavia, quando l’UNSC (il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite) definì come crimine internazionale la prigionia di massa organizzata e sistematica e lo stupro di donne, in particolare musulmane, in Bosnia ed Erzegovina.

Mi auguro che il disegno di legge – conclude Campione –, che è già stato firmato da autorevoli esponenti di Fratelli d’Italia tra cui il capogruppo in Commissione Affari costituzionali Alberto Balboni e il presidente della Commissione Affari europei di Palazzo Madama, Giulio Terzi di Sant’Agata, abbia un iter privilegiato e bipartisan, recepito con favore anche dai colleghi dell’opposizione. Su temi di tale rilevanza e delicatezza il Parlamento non può e non deve dividersi in base alle casacche politiche”.

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ultimo aggiornamento: 24 Giugno 2024 12:08

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